Nuovo insediamento universitario

Arcispedale Sant’Anna, Cona (FE) , 2013

CONCORSO DI PROGETTAZIONE
Realizzazione di un nuovo insediamento universitario presso l’Arcispedale Sant’Anna , Cona (FE)

L’edificio non cerca il confronto con la sovrastante volumetria dell’ospedale, la relazione sarebbe sicuramente stata disastrosa e sproporzionata, il tentativo è quello di estraniarsi dal contesto limitrofo degli  ettari di parcheggio che circondano il lotto, senza comunque chiudersi in un recinto, operazione che potrebbe risultare come una escamotage gratuita. La ricerca si è volta verso una struttura che potesse allo stesso tempo essere introversa ma aperta e percorribile; così si è cercato di reinterpretare un edificio a corte in modo contemporaneo, in cui si privilegiano gli affacci interni e poi ancora quelli lontani verso il paesaggio agricolo della pianura, senza chiudersi dentro se stessi, lasciando un senso di permeabilità e di libertà, sinonimi che dovrebbero essere i segni fondanti che contraddistinguono sapere, ricerca e università.

La disposizione delle stecche alternata permette a tutte le aule di grandi dimensioni di poter prendere luce naturale dall’alto, che, opportunamente filtrata e diffusa, permette un notevole risparmio dal punto di vista energetico, oltre ad un benessere ambientale dovuto all’utilizzo della luce solare.

Inoltre, per limitare il numero delle scale e delle vie di fuga si è deciso di mantenere l’affollamento maggiore al piano terra, e mantenere bassa l’altezza dell’edificio, per tenere bassi i fattori che determinano il carico d’incendio.

La complessità del gioco dei volumi generati dalla sovrapposizione di tre coppie di stecche parallele impilate alternativamente, determina in realtà uno schema di utilizzo degli spazi molto semplice. I quattro angoli del complesso costituiscono i cardini del sistema, sia da un punto di vista strutturale (la scatola dei vani scala/ascensori), sia da un punto di vista funzionale. Da questi infatti si dipartono gli spazi distributivi orizzontali che, tramite percorrenze chiare e fluide, portano alle aule, ma che sono anche luogo di sosta e di relazione, affacciati all’interno sul cuore verde del complesso.

Se le coppie di stecche (semplici parallelepipedi) sono la regola che porta le destinazioni primarie ( le aule al PT e 1° P, la biblioteca e gli uffici al 2° P), trasversalmente e ad ogni piano, vi sono degli spazi di servizio che collegano tali stecche e ne costituiscono le utili eccezioni: la hall d’ingresso al PT, le sale “libere” per gli studenti al 1°P, gli impianti tecnologici al 2° P.

Le aule didattiche  sono progettate strutturalmente come spazi liberi (quindi senza colonne anche nelle aule più grandi), isolati acusticamente dall’esterno e dall’interno, con soluzioni anti riverbero (controsoffitti e pareti verticali  insonorizzanti), con illuminazione naturale diffusa dal soffitto tramite lucernari oscurabili e finestrature protette da brise soleil e tende oscuranti, ricambi d’aria regolabili a seconda delle presenze.

Tutti i locali sono comunque protetti da pareti esterne ventilate, e le parti vetrate più esposte sono protette da brise soleil.

Il contesto esistente, fortemente condizionato dalla mole dell’ospedale appena costruito, è fatto di orizzontalità (del paesaggio, degli argini, del terreno recuperato alle acque) e di edilizia rurale bassa. Ci sembrava pertanto appropriato che anche il nuovo fabbricato trasmettesse questa sensazione di “orizzontalità bassa” pur in un complesso multipiano: da cui la soluzione della sovrapposizione di lunghe stecche monopiano, nel minor numero possibile di piani consentito dal lotto predefinito.

L’edificio è stato studiato per raggiungere il massimo livello energetico, raggiungendo ampiamente la classe A. Gli impianti progettati sono di ultima generazione ed ottimizzano i consumi, favoriti anche da uno studio accurato dei fronti esterni in base all’orientamento dell’edificio, alla raccolta delle acque piovane sul tetto piano e al posizionamento di pannelli solari e fotovoltaici.

CAPOGRUPPO: Teprin Associati – Ravenna (con Silvano Stucchi e Silvia Guerreschi)
MANDANTE: Instudio Ingegneri Associati – Ravenna
MANDANTE: P.D.M. Progetti – Lugo (Ra)
MANDANTE: Ing. Ivan Domenico Ceccaroni -  Ravenna