Ripristino palazzina ex mof

Ferrara, 2014

CONCORSO DI ARCHITETTURA
PER LA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA PRELIMINARE DELLA NUOVA SEDE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. DELLA PROVINCIA DI FERRARA E DELL’URBAN CENTER DI FERRARA

Riorganizzazione funzionale degli spazi interni - urban center

In base alle indicazioni del Documento preliminare alla progettazione, l’Urban Center è stato collocato al piano terra. Visto l’ampio spazio dell’interrato con un’altezza superiore ai 2,80 m, il progetto ne prevede il suo riutilizzo rendendolo accessibile dalla nuova scala interna e dall’ascensore, una scala esterna consente un’ulteriore via di esodo in caso di emergenza. Questi spazi potranno essere utilizzati per i locali tecnici necessari al funzionamento del fabbricato (con accesso direttamente dall’esterno), per i depositi sia delle strutture espositive, quando non utilizzate, sia di sedie impilate qualora si volessero organizzare eventi che prevedono pubblico seduto, oppure archivi, utili alle attività dei piani superiori. Al fine di dare risposta sia alle esigenze degli utenti esterni sia a quelle dei lavoratori, il tema dell’accessibilità dell’edificio ha sempre affiancato le scelte distributive ed architettoniche. Come evidenziato nelle piante schematiche a lato sono stati rivisti i collegamenti verticali fra i vari piani, demolendo le scale esistenti e riprogettando scale che consentano la fruizione in sicurezza dell’intero edificio. Una rampa di idonea pendenza per disabili è stata posizionata sul lato Ovest del fabbricato da realizzarsi in muratura con ringhiera e corrimano in ferro e con colori e finiture che la integrano all’edificio. 

l progetto ha cercato di mantenere la vocazione intrinseca nel fabbricato esistente come una “piazza coperta”. I due ingressi contrapposti suggeriscono un flusso in entrata ed uscita trasversale al fabbricato che si è voluto conservare ed accentuare anche nell’allestimento proposto (uno dei tanti possibili e a solo titolo di esempio), lo spazio si allarga nella sala espositiva, grande importanza si è data agli affreschi che si intendono valorizzare, così come il pavimento che si ritiene meritevole di essere conservato, dopo un’attenta valutazione dello stato di conservazione che a prima vista appare soddisfacente. L’altezza e la morfologia delle strutture espositive sono ispirate alla massima semplicità ed adattabilità, si prevede in caso di non utilizzo il compattamento e lo stoccaggio nei depositi, proprio per liberare lo spazio “piazza” e invitare il cittadino fruitore all’attraversamento, alla sosta eventualmente lasciando solo qualche elemento di seduta per la lettura di un quotidiano o la consultazione del proprio tablet. Alo stesso modo lo spazio risulterà essere comunque fruibile in caso di previsto inizio lavori di restauro degli affreschi.

Oltre alla sala espositiva al piano terra troviamo, direttamente accessibili dal piazzale dedicato alla sosta, due sale di circa 42,00 mq ognuna, ampie e versatili. La sala corsi presenta un pavimento che riteniamo sia il caso di recuperare anche nella sua eterogeneità.

Infine troviamo un ufficio per più postazioni che si affaccia su Corso Isonzo. Il tutto servito da un nuovo blocco servizi al piano terra e un altro al piano interrato.

INTERVENTI SULL’ESISTENTE

Trattandosi di edificio vincolato, i principali interventi proposti sono volti al superamento delle barriere architettoniche (rampa di acceso per disabili, ascensore e riorganizzazione bagni) e all’adeguamento normativo, in particolar modo in quanto edificio di uso pubblico, all’adeguamento normativo in materia di prevenzione antincendio (collegamenti verticali e vie di fuga a norma) e di miglioramento del comportamento sismico del fabbricato. Gli interventi proposti si basano sulla conservazione della struttura muraria esistente verticale cercando di mantenere regolarità in pianta e in altezza senza variare lo schema statico del fabbricato sia dal punto di vista della distribuzione delle masse che delle rigidezze (muri continui da cielo a terra, demolizione di tramezzi sismicamente non rilevanti). Non sono previsti interventi sulle due pareti affrescate.

Vengono inoltre eliminate tutte quelle superfetazioni non presenti allo stato originario, come il piccolo volume laterale. Verrà inoltre valutato dopo un opportuno sopralluogo se e come intervenire per quanto riguarda problemi di umidità di risalita, stato degli intonaci interni e delle pavimentazioni.

 

LA SALA PRINCIPALE DELL’URBAN CENTER

La sala principale, da sempre luogo di ritrovo e di scambi, vuole mantenere questo ruolo di ampio spazio di aggregazione dove l’esistente si confronta con il nuovo in un dialogo continuo e costruttivo.

I due affreschi del Cattabriga sono valorizzati e lasciati liberi da qualsiasi nuova struttura espositiva, lampade o cavi, così come la pavimentazione a fasce rettangolari, di cui si auspica il recupero dell’originale, aiuta nella composizione e nella disposizione dei pannelli espositivi e di eventuali altri arredi mobili studiati per ciascuna evenienza. L’illuminazione è pensata diffusa da travi-cornici appoggiate all’imposta della volta a botte.

 

NUOVI ESPOSITORI

Gli espositori sono pensati per essere facilmente montabili/smontabili e durevoli nel tempo e facilmente sostituibili.  Quelli mobili (a) sono costituiti da pallet di riuso incollati tra loro in verticale e tamponati con pannelli in compensato 2.40x1.20m. Due box di legno apribili fungeranno, una volta riempiti con dei pesi come sacchi di sabbia o mattoni, da contrappeso e, insieme a due fasce metalliche inchiodate ai piedi del pannello, garantiranno la stabilità dell’espositore. In questo modo potranno essere montati facilmente e assemblati tra loro per qualsiasi conformazione desiderata e smontati e trasportati agilmente nei depositi dell’interrato quando non necessari.

Gli espositori fissi (b) sono anch’essi dei box in legno con la copertura inclinata per garantire una miglior visuale nell’esposizione e si trovano al di sotto dei due affreschi del Gattabriga.

ESTERNAMENTE

Esternamente l’edificio non presenterà sostanziali modifiche.

L’intonaco esterno verrà rimosso e ripristinato, mantenendo la tonalità originaria e marcando le cornici e le linee orizzontali con una tonalità simile ma leggermente più scura. Per gli infissi si valuterà lo stato di degrado e nel caso di sostituzione si prediligeranno infissi in legno con partizioni molto fitte, sullo stile degli infissi originali, lo stesso vale per le tapparelle in legno. Verranno ripristinati i cornicioni tutti gli elementi di finitura ammalorati.

I lati ciechi della torre verranno utilizzati per banner che sponsorizzeranno i vari eventi presenti all’interno dell’edificio, in modo che siano visibili da lontano sia lato centro città sia lato Darsena.

 

IL NUOVO E IL RIUSO

I materiali pensati per gli arredi sia interni che esterni sono tutti materiali facilmente reperibili, durevoli nel tempo e, per quanto riguarda pallet, mattoni e assi di legno sono facilmente recuperabili dalle lavorazioni di cantiere necessarie per gli interventi di recupero dell’edificio, nel rispetto dell’edificio storico e dell’ambiente.