Riqualificazione dell'area ex-casaralta

Bologna , 2010

Progetto 2010

Il progetto nasce come variante ad uno che aveva già ottenuto l’approvazione del Permesso di Costruire del Comune di Bologna, quest’ultimo era articolato in piastra commerciale e torre direzionale di altezza di circa 97 metri, ma a seguito dell’approvazione dell’E.N.A.C. di una nuova mappa dei vincoli di altezza degli edifici interessati dai sentieri di avvicinamento e decollo  dell’aeroporto di Bologna, che prevede nell’area in questione una nuova altezza massima di circa 70 metri, si è resa necessaria una variante al progetto in quanto l’altezza della torre di m 109 era superiore.

Vengono confermate le scelte generali e di impianto del primo progetto approvato, così anche questo si sviluppa su 3 elementi che si intrecciano in un corpo edilizio unico e complesso: la piastra commerciale, l’edificio per uffici e la galleria pedonale.

La galleria è il fulcro compositivo, diventa una entità volumetrica scavata all’interno del fabbricato e sulla quale il fabbricato stesso si affaccia in maniera diversificata ai vari piani. Sostanzialmente baricentrica rispetto al complesso edilizio, anche se leggermente disassata rispetto alla piastra commerciale, acquista per la sua imponenza una sua chiara visibilità dalla via Stalingrado e dal retro. Su di essa convergono al piano terra le attività commerciali e le hall d’ingresso agli uffici, ai piani superiori gli affacci degli spazi distributivi degli uffici e dei vani scala, nonché i tubi vetrati dei 4 ascensori di servizio. Questo volume estremamente complesso è destinato ad esaltare la mobilità interna  e a richiamare quella esterna di attraversamento.

La piastra commerciale, volume estremamente trasparente nei prospetti, si presenta con una copertura piana arricchita da un sistema di lucernai a “taglio di diamante” di varia dimensione, tutti con le aperture orientate a nord. La copertura così semplificata consente di rendere più articolato il fronte delle vetrine con un gioco di rientranze che creano, con l’aiuto dello sbalzo, una pensilina di profondità variabile e richiamano l’andamento spezzato delle pareti vetrate  dei piani superiori.

L’edificio ad uffici si presenta come una scatola  dalle pareti corte e dalla copertura in materiale “pesante” (il metallo o la pietra) e dalle pareti lunghe in materiale “leggero” (il vetro). La   sostanziale  regolarità del parallelepipedo viene alterata da un leggero sfalsamento indietro del vano scala  Nord, che trascina con sé la metà settentrionale dell’edificio. Questo movimento lascia inalterati i fronti forti (le pareti nord e sud traslano parallelamente a sé stesse) e spacca i fronti est ed ovest del fabbricato  in strisce di piano accidentalmente sfalsate, generando nel punto di maggior tensione la galleria, all’interno della quale si evidenziano le nervature interne dei collegamenti verticali ed orizzontali. Questa alterazione intende anche suggerire visivamente la principale direttrice di collegamento pedonale da via Stalingrado al verde pubblico attrezzato retrostante (che si svilupperà prevalentemente nella parte sud verso l’area della  ex Caserma). Questa direttrice si mantiene obliqua rispetto agli assi di orientamento dell’intervento e viene esaltata dallo stesso andamento obliquo della parete nord della galleria al piano terra e dall’andamento “a scalare” dei sovrastanti primi 3 piani. La copertura piana, staccata dal resto del fabbricato, ha la funzione architettonica di alleggerire il tutto e quella tecnologica di proteggere gli immancabili impianti sul tetto (UTA) e di costituire il supporto per attrezzature tecnologiche quali pannelli solari e fotovoltaici.

L’intero complesso  risulta ben visibile da via Stalingrado, che costituisce l’affaccio principale pur se schermato dal filare di platini. L’attacco a terra si presenta ancora come elemento vetrato che sorge dalla piattaforma pavimentata, costituita dalla copertura dei parcheggi e dei magazzini sottostanti. La piattaforma di base, essendo più ampia della piastra commerciale, apre ampi spazi pavimentati davanti alle vetrine dei negozi. In tal modo resta favorita una fruizione piena da tutti i lati della piastra.

La galleria collega le due parti della piastra commerciale ed indirizza le percorrenze da e verso il futuro spazio a verde pubblico retrostante, attraversando il complesso edilizio. Su di essa si affacciano le due hall di ingresso degli uffici.

Davanti alla galleria, su via Stalingrado, l’ampio piazzale separa i due rami di parcheggio pubblico,  la vasca con i giochi d’acqua,  il sistema delle aiuole trattate a fiori, bassi arbusti e panche inglobano le antiestetiche griglie di aerazione dell’interrato e fanno da filtro tra il parcheggio ed i negozi.
Sul lato ovest, in corrispondenza della galleria vi è un sovrappasso pedonale della viabilità veicolare di servizio ai parcheggi privati al livello dell’interrato ed il sistema di rampe e di scale che collegano con il piano della viabilità, dei parcheggi pubblici e del verde pubblico con i quali termina questo intervento.

La parte direzionale del complesso, oltre al piano terra destinato ai due atrii d’ingresso, si sviluppa su 6 piani ad uffici e su un piano tecnico in sommità.
I primi tre piani si articolano in due parti distaccate ognuna servita da un vano scala, mentre nei tre piani superiori le due parti si collegano fra di loro, pur lasciando libera una chiostra centrale in continuità con la galleria sottostante e la copertura staccata soprastante.
Gli allestimenti fissi degli uffici sono costituiti unicamente dai servizi igienici, in quanto le pareti ipotizzate saranno “in arredo” e verranno realizzate in un secondo tempo dai singoli utilizzatori. La pianta è sostanzialmente libera, in quanto la struttura a pilastri la rende tale.
La struttura portante è mista cemento-acciaio. Le fondazioni sono su pali, la struttura in elevazione dei vani scala ed ascensori è in calcestruzzo armato, i pilastri sono in calcestruzzo cerchiati in acciaio di sezione circolare (per ridurne l’ingombro). La copertura sarà in travi reticolari d’acciaio rivestita in pannelli che potranno essere anche ad assorbimento di energia.
Dal punto di vista dei materiali di finitura esterni e di rivestimento, l’intenzione è quella di dare un edificio bianco latte/avorio, quindi sostanzialmente monocromatico, giocando invece su colori forti e vivaci (rosso, blu, giallo) per le parti interne della galleria e per l’intradosso degli sbalzi in vista delle fasce vetrate. Come detto, le pareti sud e nord saranno rivestite in pietra o marmo e potranno anche essere pareti ventilate, mentre le fasce vetrate continue dei fronti est ed ovest verranno trattate con vetri selettivi a bassa emissività e ad alte prestazioni termiche ed acustiche. In particolare si pensa ad una finitura esterna  in vetro smaltato e temperato fissato mediante silicone strutturale.
Per fronti sud e nord si pensa a pareti ventilate rivestite in alluminio preverniciato o in pietra/marmo entrambi di colorazione bianco latte/avorio.

Le attività commerciali si sviluppano tutte al piano terra della piastra commerciale. Sono previsti 11 negozi, tutti con superficie utile inferiore ai 400 mq e superficie di vendita inferiore ai 250 mq. Al piano terra, le vetrine si sviluppano su tutti gli affacci della piastra, dando così la massima trasparenza e continuità di esposizione possibile.



Committente: BolognaUno S.r.l.

Progetto Architettonico: ing. Lorenzo Sarti, arch. Baldisserri Claudio, arch. Silvio D’Amore. (Teprin Associati).
Con: ing. Vincenzo Abenante, arch.. Fabio Conato, ing. Giovanni Crocioni.

Strutture: ing. Francesco Bodini
Impianti: Studio Tecnico p.i. Cimatti Fiorenzo.

Staff tecnico: ing. Alessandro de Laurentiis, arch. Ottavia Sarti, arch. Stefania Bulzoni, arch. Samantha Cicognani, arch. Stefania Filippini.